Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) nello Studio Odontoiatrico
A cura di Fulvia Magenga – Consulente in salute e sicurezza per il settore odontoiatrico
Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è un documento obbligatorio per tutte le aziende con almeno un lavoratore, incluso lo studio odontoiatrico, e ha lo scopo di garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e proteggere la salute dei lavoratori. Il DVR deve essere redatto dal datore di lavoro, che deve individuare tutti i rischi per la salute e la sicurezza, programmare la prevenzione e cercare di ridurre al minimo i rischi. Inoltre, il datore di lavoro deve informare e formare adeguatamente i lavoratori, prevedere controlli sanitari, programmare misure di primo soccorso, lotta antincendio ed evacuazione dei lavoratori anche in caso di pericolo grave e immediato. Nell’analisi dei fattori di rischio, si deve considerare la probabilità di un evento e la variabile del danno. La valutazione dei rischi deve includere anche quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, come quelli collegati all’uso di agenti chimici, fisici e biologici.
Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è il documento che la legge ha imposto a tutte le aziende con almeno un lavoratore, anche socio, come mezzo per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e dimostrare agli organi di controllo l’avvenuta Valutazione dei Rischi per tutelare la salute dei lavoratori.
Ogni datore di lavoro “deve” effettuare la valutazione dei rischi presenti e non presenti inerenti l’attività che si svolge nei luoghi di lavoro. Può farlo personalmente oppure richiedendo la collaborazione di un consulente esterno. La valutazione dei rischi si ottiene:
- Analizzando i processi
- Identificando le attività lavorative
- Analizzando i potenziali pericoli per la sicurezza e la salute per i lavoratori, i fornitori e i pazienti.
Oltre la valutazione dei rischi, il Datore di lavoro redigerà il Piano di Miglioramento che farà parte del documento di valutazione dei rischi redatto.
Quindi, nella pratica, spetta al datore di lavoro:
- Individuare tutti i rischi per la salute e la sicurezza,
- Programmare la prevenzione, analizzando le condizioni di lavoro e l’organizzazione del lavoro,
- Eliminare i rischi e, nel caso l’eliminazione non sia attuabile, cercare di ridurli al minimo,
- Rispettare e far rispettare i principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature di lavoro, in modo tale da ridurre gli effetti sulla salute a causa del lavoro monotono e ripetitivo,
- Ridurre i rischi alla fonte,
- Sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non lo è o è meno pericoloso,
- Limitare al minimo il n. dei lavoratori che sono o possono essere esposti ai rischi,
- Ridurre l’utilizzazione degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro,
- Dare priorità alle misure di protezione collettiva, rispetto alle misure di protezione individuale,
Prevedere controlli sanitari per i lavoratori, - Allontanare il lavoratore dall’esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona e assegnarlo ad altra mansione,
- Informare e formare adeguatamente i lavoratori,
Addestrare adeguatamente e periodicamente i lavoratori, - Prevedere formazione, informazione adeguate per se stesso, per dirigenti e preposti,
- Formare ed informare adeguatamente i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza,
- Istruire adeguatamente i lavoratori,
- Prevedere la consultazione e la partecipazione continue dei lavoratori,
- Prevedere la consultazione e la partecipazione continue del RLS,
- Programmare misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l’adozione di codici di condotta e di buone prassi,
- Prevedere misure di primo soccorso, lotta antincendio, evacuazione dei lavoratori anche per pericolo grave e immediato,
- Utilizzare segnali inequivocabili inerenti l’avvertimento e la sicurezza,
- Mantenere una regolare manutenzione di ambienti, attrezzature e impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza, in conformità alle indicazioni dei fabbricanti.
Una volta che questi concetti sono chiariti, si analizzano i luoghi di lavoro, facendo riferimento ad una planimetria fedele dell’azienda. Si analizzano i processi di lavoro, le attività, le mansioni e le qualifiche dei lavoratori e si descrive il tipo di procedura che si vuole adottare per valutare i rischi e redigere il Documento di valutazione dei Rischi.
Tenendo presente che il Fattore di Rischio (f R) è il prodotto di due fattori moltiplicati tra loro: la quantificazione della Probabilità che un fatto possa avvenire (P) e la quantificazione della variabile del Danno (D): gravissimo, grave, medio o lieve, ogni attività deve essere quindi esaminata considerando, puntualmente, ogni fattore di rischio.
Nell’analisi dei Fattori di Rischio si deve tener conto anche dei parametri legati all’interazione tra Ambiente di Lavoro/Attività/Fattori umani, dei fattori psicologici, dell’esistenza di programmi e procedure di Prevenzione e Sicurezza, di programmi e procedure di Manutenzione degli impianti, dei macchinari e delle strutture.
Nella valutazione dei rischi vengono compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro correlato e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi.
Evidenziati i rischi, fatta la valutazione, si metteranno in atto le azioni correttive che abbasseranno il livello di rischio. Si otterrà, infine, il rischio residuo.
Quindi, molto spesso si idealizza qualcosa che non si conosce e si pensa che valutare i rischi sia qualcosa di troppo difficile da fare, ripiegando sul copia e incolla di DVR trovati nel web ma che non servono a determinare né i rischi specifici di una attività, né le azioni correttive che si devono mettere in atto per abbassare i livelli di rischio.
Insomma, redigere il DVR non è difficile. E’ sufficiente adottare un metodo, collegare procedure/ordini di servizio alla valutazione del rischio e siamo a buon punto. Insomma, niente di impossibile da realizzare.