Cura delle mani dell’Aso
A cura di Silvia Alessandra Terzo
Aso – Vice Segretario SIASO
Le mani rappresentano uno degli strumenti, forse il più raffinato e competente che esista in natura, mani che sanno creare, assistere, confortare, distinguere, rompere, aggiustare, contare, accarezzare, comunicare e mille altre capacità che tutti conosciamo. Raccontano di noi: ognuno ha la propria gestualità ed un proprio stile, qualcuno mostra una grazia, una classe innata, tanto da risultare affascinante in questo modo di esprimersi, mentre ad altri, più grossolani e insicuri nel gesticolare, proprio non è possibile.
È facile riconoscere quanto la mano sia una parte del corpo sempre ben in vista. Quando afferriamo una penna per scrivere un appunto, quando digitiamo al computer, nel momento in cui alziamo la cornetta del telefono, quando incontriamo qualcuno, conosciuto o meno: la mano è il primo contatto tra due corpi e indubbiamente quello che guardiamo nell’altra persona.
Le mani sono la nostra presentazione, un biglietto importante nonché lo specchio del nostro stato di salute. E questo vale soprattutto per le unghie, spesso decisamente trascurate o all’opposto, “overly done manicure”, anche nelle professioni sanitarie.
L’Assistente di Studio Odontoiatrico è una delle professioni di interesse sanitario che ancora si trova nella condizione di far fatica a comprendere l’importanza delle mani curate, e in particolar modo delle unghie conformi. Sicuramente le scuole di formazione Aso dovrebbero essere le sedi elettive dove gli aspetti motivazionali che sostengono la cura delle mani vengano messi in risalto.
Unghie conformi e non conformi
Le unghie sono naturalmente un potenziale serbatoio di microrganismi.
Il primo dei potenziali ostacoli, indipendenti dall’atteggiamento positivo che sostengono l’adesione dell’Aso all’igiene delle mani è proprio la presenza di unghie non conformi, siano naturali ma lunghe (>0.5cm), con smalto o artificiali, associate o meno alla presenza di ornamenti personali (es. anelli, braccialetti, orologi) durante l’assistenza ai pazienti.
Questi sono alcuni dei fattori che riducono l’efficacia dell’igiene delle mani in quanto tra l’azione del prodotto disinfettante e i microrganismi presenti sulla cute si viene a frapporre un ostacolo che non permette il rispetto del tempo di contatto e la distribuzione uniforme del prodotto.
A questa condizione si viene ad aggiungere la potenziale trasformazione delle unghie e degli ornamenti in potenziali serbatoi per i microrganismi.
Questi aspetti sono indicati in specifiche raccomandazioni sulle linee guida dell’OMS.
- Le unghie sono naturalmente un potenziale serbatoio di microrganismi.
- Le aree sub-ungueali ospitano la più alta concentrazione di batteri, rispetto alle altre parti delle mani quali il palmo, gli spazi-interdigitali, il dorso, le unghie e la base delle dita e proprio per questo sono raccomandate le unghie corte.
- La presenza di unghie artificiali non permette di avere unghie corte il che favorisce, insieme al tipo di materiale e alle modalità di fissaggio delle extensions, una maggior probabilità di avere sotto le unghie più gram negativi rispetto alle unghie naturali.
La presenza di unghie artificiali riduce l’efficacia dell’igiene delle mani sia durante il lavaggio con acqua e sapone che con gel idroalcolico.
A 21 volontari sono state rilevate la presenza di microrganismi patogeni prima e dopo l’igiene delle mani.
Con le unghie naturali si è realizzata una riduzione dal 14% di microrganismi patogeni con l’utilizzo di sapone e dell’80% con il gel idroalcolico.
Con le unghie artificiali la riduzione dei microrganismi patogeni è stata dell’11% con l’utilizzo di acqua e sapone e del 38% con gel idroalcolico. Da sottolineare che prima dell’igiene delle mani chi portava unghie artificiali aveva una percentuale di microrganismi patogeni superiore a quella delle unghie naturali.
Ruolo dello smalto per unghie nella diffusione di microrganismi
Uno studio ha valutato il numero di microrganismi presenti sulle unghie naturali e su quelle con smalto prima e dopo il lavaggio chirurgico delle mani.
Non sono state riscontrate differenze statistiche nella conta batterica nella fase di pre-lavaggio chirurgico, ma sono stati rilevati un numero significativamente maggiore di batteri sulle unghie smaltate dopo 5 minuti di lavaggio chirurgico il che porta a concludere secondo agli autori che il lavaggio chirurgico non sia così efficace in presenza di smalto sulle unghie esponendo potenzialmente i pazienti chirurgici a un rischio maggiore di infezione del sito chirurgico.
Un ulteriore studio ha valutato il lavaggio chirurgico in presenza di smalto indossato da più di 4 giorni.
Dopo uno scrub chirurgico standard delle mani (principalmente con clorexidina gluconato), sono stati misurati significativamente più batteri sulle unghie con smalto scheggiato o vecchio rispetto a entrambe le unghie con smalto fresco o unghie naturali.
RUOLO DEGLI ANELLI NELL’AUMENTO DELLA CARICA MICROBICA SULLE MANI
Se spostiamo la nostra attenzione dalle unghie agli ornamenti personali possiamo affermare che la loro presenza può aumentare la carica microbica presente sulle mani o far diventare l’ornamento stesso un serbatoio.
Per quanto riguarda gli anelli sono stati ipotizzati tre meccanismi che possono favorire questi fenomeni, quali:
- L’intrappolamento dell’umidità, che favorisce un ambiente ideale per la crescita di microrganismi
- La presenza di sostanze irritanti, che possono intrappolarsi sotto gli anelli e difficilmente essere rimossi dal lavaggio delle mani e favorire una dermatite irritativa da contatto
- La presenza di pelle irritata (es. dermatite o eczema), che può essere una condizione predisponente le infezioni
Alcuni studi hanno dimostrato che la cute sottostante gli anelli è maggiormente colonizzata rispetto ad altre aree della cute senza anelli o ornamenti personali.
È stato rilevato che il 40% degli infermieri ospitava Gram-negativi sotto gli anelli.
INDICAZIONI PER LA CURA DELLE MANI
facilitanti i sistemi di difesa della cute
La pelle è il nostro mantello naturale che ci protegge dal mondo esterno.
La sua integrità idro-lipidica è fondamentale per: mantenerla morbida e idratata; proteggere l’organismo dai microrganismi esterni; ridurre il rischio di insorgenza di infezioni; regolare l’assorbimento e l’escrezione di sostanze attraverso la pelle; lubrificare la cute.
Per queste ragioni è necessario rispettare le seguenti indicazioni nella cura delle mani:
- trattare e coprire lesioni da tagli o abrasioni cutanee;
- non portare anelli o monili: i germi presenti su anelli o bracciali non vengono eliminati né dal lavaggio né dalla disinfezione alcolica
- curare maniacalmente la lunghezza delle unghie, evitando smalto o unghie artificiali;
- mantenere idratata e sana la cute delle mani.
Il lavaggio delle mani andrebbe effettuato con la temperatura ideale dell’acqua di 37° perché a temperatura inferiore si ha una vaso costrizione e un restringimento dei pori che impediscono la penetrazione dell’antisettico; temperature superiori possono provocare irritazione cutanea nonché il passaggio in superficie di germi residenti in profondità.
L’utilizzo di acqua e sapone o gel idroalcolico per l’igiene delle mani possono determinare due tipi di reazione.
La prima e più comune include sintomi che possono variare da abbastanza lievi a debilitanti, tra cui secchezza, irritazione, prurito e persino screpolature e sanguinamento.
Questa serie di sintomi è indicata come dermatite da contatto irritante.
Il secondo tipo di reazione cutanea, la dermatite allergica da contatto, è rara e rappresenta un’allergia a qualche ingrediente in un prodotto per l’igiene delle mani.
I sintomi della dermatite allergica da contatto possono anche variare da lievi e localizzati a gravi e generalizzati e in questo caso si parla di orticaria da contatto. La dermatite da contatto è spesso il risultato dell’alterazione del film idrolipidico che svolge essenzialmente una funzione barriera proteggendo la pelle dalla disidratazione e dagli agenti esterni (es., vento, freddo, sole, sostanze chimiche).
L’asciugatura delle mani si svolge tamponandole e NON strofinandole, scegliere prodotti tra quelli consigliati in base alla sensibilità individuale.
In ultimo, eventuale uso di creme protettive/emollienti deve essere effettuato a fine turno lavorativo in quanto i componenti delle creme possono interagire con il guanto aumentandone la permeabilità.
I contenitori delle stesse potrebbero essere contaminati e, pertanto, aumentare la flora batterica residente delle mani